Progetto E.CA.R.E & Ser.S.A.

Sintesi del progetto

Il progetto E. CA.R.E. ha come obiettivo primario quello di ridurre l’isolamento sociale delle persone anziane, intervenendo sulle loro fragilità psicologiche, fisiche e relazionali, nell’ambito della domiciliarità. Si propone come modello il coinvolgimento dei caregivers costituiti dalla comunità sociale dell’anziano, fatta di amici, parenti, amici, e attraverso questi ultimi la creazione e il potenziamento delle relazioni e degli interessi comuni. Gli anziani che hanno partecipato al progetto sono stati accompagnati in un percorso di miglioramento del loro stile di vita attraverso una valutazione multiprofessionale, analizzando il rischio cui sono esposti per la loro salute, i loro rapporti sociali, l’attività fisica e la stimolazione cognitiva e sensoriale.

La base della sperimentazione consiste nell’utilizzo di un sistema di applicazione digitali fra i quali uno smartwatch e un tablet che consentono un collegamento intelligente tra la persona anziana e le persone appartenenti alla comunità. La piattaforma che collega tutte le applicazioni digitali consente di monitorare il miglioramento dello stile di vita nelle sue diverse componenti e soprattutto di permettere all’anziano di mantenerlo in maniera continuativa. Il sito https://ecareproject.eu/ è stato creato proprio con l’obiettivo di presentare in modo semplice e intuitivo le azioni e i risultati di questo progetto.

Capofila del progetto è stato l’Istituto di Ricovero e Assistenza degli anziani (ISRAA) di Treviso. Costituiscono partner di progetto l’ASP Umberto I, l’Università Alpena Adria di Klagenfurt e l’Azienda Servizi Sociali Assistenziali (Ser.S.A. Srl) del Comune di Belluno.

Tutta la documentazione e la diffusione del progetto ECARE è stata pubblicata in due lingue (italiano e tedesco) nel sito https://ecareproject.eu/

La prima fase del progetto ha riguardato la creazione delle condizioni per garantire il massimo grado di efficacia alle azioni dei partner nel rispetto di quanto previsto dal programma Interreg Italia – Austria, in particolare:

  • Individuazione dei team di progetto. Per questa specifica azione Ser.S.A. ha individuato figure interne del proprio ente: l’ing Paolo Santesso come coordinatore, la sociologa Adriana Campo Bagatin, l’assistente sociale Valentia Righes, le educatrici Cristina Balest e Manuela Resenterra e l’infermiera Francesca Modesti.
  • La pianificazione macro delle attività: questa fase è stata necessaria per implementare e attuare le WP. E’ stata condotta prima del kick off meeting la pianificazione delle attività e l’aggiornamento dello staff, attraverso videoconferenze sulla piattaforma skype con cadenza mensile.
  • Elaborazione degli strumenti di governo del budget e il GANTT di progetto

Il progetto è stato organizzato in 7 workpacages di seguito riportati:

  • WP 1 – Project Management
  • WP 2 – Comunicazione
  • WP 3 – Creazione del modello di coinvolgimento sociale del vicinato
  • WP 4 – Creazione del modello di reclutamento e formazione dei volontari
  • WP 5 – Training per l’utilizzo dell’applicazione ICT per la vita indipendente
  • WP 6  - Implementazione del modello ECARE nei siti pilota
  • WP 7 – Valutazione dell’impatto del progetto ECARE

E’ utile precisare che le attività del progetto che si sono sviluppate nel periodo 1 gennaio 2020 – 30 aprile 2020 sono state fortemente influenzate dallo scoppio della pandemia da Sars-Cov2. In particolare le iniziative che prevedevano incontri e assembramenti sono state realizzate su piattaforma on line o in videoconferenza. * Il progetto ECARE inoltre pur formalmente concluso nell’agosto 2020, è continuato nel Comune di Belluno fino alla primavera 2021. Il servizio sociale di Ser.S.A. Srl ha infatti chiesto a tutti gli anziani inseriti nel progetto la disponibilità di continuare a mantenere i tablet e il collegamento con il software ILOGS, finalizzandolo a migliorare ulteriormente le connessioni e le relazioni sia con il servizio sociale sia con il Servizio di Assistenza Domiciliare che Ser.S.A. Srl gestisce per il Comune di Belluno. Tale iniziativa è continuata fino al mese di aprile 2021, con notevole soddisfazione da parte delle persone interessate. La strumentazione è stata tutta ritirata.

Sviluppo del partenariato

Tutta la gestione del progetto è stata gestita con un forte coinvolgimento e l’integrazione di tutti i partner grazie soprattutto al coordinamento di ISRAA.

I partner hanno tratto un reale beneficio dalla partecipazione al progetto grazie al confronto e all’apprendimento reciproco che ha permesso di sviluppare una soluzione condivisa e applicabile in tutti i contesti territoriali interessati da ECARE. Questi territori, vale la pena ricordare, non rappresentavano caratteristiche omogenee e popolazione con caratteristiche anche abbastanza diverse, tali che avrebbero potuto rappresentare nell’applicazione di un modello standardizzato come quello di ECARE, particolari difficoltà. Ciò non è avvenuto soprattutto per le modalità organizzative adottate dal progetto e la gestione puntuale delle criticità che si sono presentate nel percorso di sviluppo di questo progetto. In particolare, i partner italiani hanno potuto assimilare alcune buone pratiche già sviluppate in Austria, paese avanzato per quanto riguarda l’implementazione di soluzioni innovative nell’ambito assistenziale. SERSA alla luce delle progettualità sperimentali a cui ha partecipato e dei forti legami con il territorio in cui opera, ha guidato la creazione di un modello innovativo di reclutamento dei volontari e le successive attività formative. La Casa per Anziani Umberto I ha poi contribuito a tutte le fasi del progetto implementando il modello ECARE. Alpen Adria Universität ha messo poi in campo il know how relativo alle tecnologie legate all’assistenza e ai modelli di intervento sociale in qualità di responsabile della creazione del modello di coinvolgimento sociale sia nella valutazione dell’impatto che nel contesto territoriale.

Carattere transfrontaliero

Il valore aggiunto della collaborazione transfrontaliera consiste in primo luogo nell’aver innescato meccanismi di imitazione istituzionale che hanno permesso anche alle istituzioni più arretrate nel processo di digitalizzazione dell’assistenza, di adottare le buone pratiche già implementate dalle istituzioni più avanzate.

ECARE ha avuto il merito di raccogliere e diffondere le soluzioni più efficaci che hanno contribuito a creare nuovi orientamenti dei servizi, al fine di venire incontro alle nuove esigenze della società.

In generale il progetto ha contribuito a ridurre le differenze presenti, allo stato attuale, fra Austria e Italia nel settore dell’assistenza socio-sanitaria, dato che in passato l’approccio transfrontaliero è stato limitato rispetto ad altri settori (es. turismo, commercio, ecc..). Inoltre sul versante austriaco e su quello italiano dell’area di cooperazione insistono problemi analoghi in termini di invecchiamento della popolazione, isolamento sociale, costi crescenti dell’assistenza. L’aver sperimentato soluzioni condivise ha potuto migliorare la qualità della vita degli anziani che vivono in questi territori. Tale sperimentazione ha inoltre sicuramente contribuito alla riflessione, anche in ambito privato, relativa alla digitalizzazione necessaria per l’intervento sull’anziano quando è ancora al proprio domicilio. Tale processo può essere spin off per servizi aggiuntivi a quelli pubblici (in linea con quanto indicato dalla Commissione Europea in tema di silver economy, https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/growing-eu-silver-economyworkshop-policy recommendations).